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Le figurine

Le figurine nacquero in Francia (la prima è del “Bon Marché”) nella seconda metà del XIX Secolo, allo scopo di pubblicizzare un certo prodotto o un certo marchio. Questi cartoncini, generalmente rettangolari, con impresse immagini di paesaggi, animali, persone o oggetti e ovviamente il logo della ditta che si intendeva promuovere, venivano distribuiti gratuitamente ai clienti. Fino alla Seconda Guerra Mondiale molte figurine furono emesse dalle imprese produttrici di sigarette, dapprima allo scopo di rinforzare la tenuta del pacchetto e poi proprio come oggetto da collezione. Dopo l’interruzione dovuta alla scarsità della carta nel periodo bellico, si dedicarono alla realizzazione di figurine soprattutto i distributori del the in Gran Bretagna e quelli delle gomme da masticare negli Stati Uniti, mentre in Italia diventarono celebri le figurine abbinate al programma radiofonico “I 4 Moschettieri” e quelle emesse dalla Lavazza a partire dal 1949. Le figurine più famose in assoluto restano comunque le Liebig, emesse per più di un secolo, precisamente dal 1872 al 1974. Sorte per favorire la vendita dell’omonimo estratto di carne, emesse sempre in serie da 6, presentavano immagini dai vividi colori e dettagli, venivano realizzate da artisti celebri e stampate col sistema della cromolitografia ed erano talmente ricercate che, dopo un breve periodo di distribuzione gratuita, furono abbinate ad una raccolta punti. A partire dagli anni Quaranta/Cinquanta le figurine non vennero più abbinate a prodotti o programmi, ma proposte come oggetto da collezione, da raccogliere in appositi album e vendute confezionate in apposite bustine. In Italia questo tipo di collezione cominciò a diffondersi soprattutto grazie alle Edizioni Lampo, che iniziarono le loro proposte proprio con un album a quattro zampe, “Animali di tutto il mondo”. Dai tempi delle emissioni pubblicitarie ad oggi, i gatti sono apparsi e continuano ad apparire in innumerevoli figurine. Queste ultime, infatti, non sono certo sul viale del tramonto, anzi si sono adeguate ai tempi e da quelle che dovevano essere attaccate con la colla si è arrivati a quelle adesive, spesso proposte in versioni particolari, come quelle che si illuminano al buio e quelle morbide al tatto.
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