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Adesivi

I primi adesivi apparvero alla fine del 1800. Si trattava di semplici etichette colorate, che venivano applicate soprattutto sulle cassette di frutta e verdura, allo scopo di identificare più velocemente le merci. Questi adesivi erano realizzati col metodo della carta gommata, ossia il retro veniva cosparso di colla a base di gomma e lasciato essiccare; bagnando questa superficie, l’adesivo poteva poi essere attaccato. Nella seconda metà degli anni Trenta si passò agli autoadesivi, ricoprendo con la parte collosa una superficie di carta rivestita con silicone; in tal modo, staccando la copertura, l’adesivo poteva essere direttamente appiccicato, senza necessità di venire prima bagnato. Questa circostanza favorì la diffusione degli adesivi che, da contrassegni per merci, diventarono dapprima simbolo di località turistiche, con gli amanti dei viaggi che facevano a gara a chi aveva la valigia più ricoperta di questi piccoli ricordi dei luoghi visitati e, in seguito, a partire soprattutto dagli anni Sessanta, diventarono un mezzo per personalizzare i propri oggetti. La realizzazione di adesivi con immagini di cantanti e attori, animali e personaggi dei fumetti, disegni e paesaggi, simboli e frasi, favorirono la nascita anche del collezionismo di questi oggetti, conservati integri in buste di plastica o attaccati sui fogli di appositi raccoglitori la cui superficie permette di attaccarli e riattaccarli a piacere senza rovinarli. Anche oggi gli adesivi contano un buon numero di estimatori, tra i quali parecchi appassionati di gatti, che possono divertirsi a ricercare gli adesivi felini più vintage o raccogliere quelli modernissimi, sempre più elaborati.
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